Riflessioni lungo il Sentiero



Sii qui-e-ora, in questo istante. Vedine la bellezza.
In questo istante la benedizione è presente, l'esistenza è qui. 
Quando tu sei silenzioso, l'esistenza parla. 
Quando tu ascolti, l'esistenza canta. 
E impara a trasformare i tuoi veleni in miele. 
Cosicché ogni barriera sia distrutta.
"Quell'oscuro intervallo è l'amore" Osho




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Cassa di risonanza del mondo: danzare il piacere della vita




Ci sono delle creature, in natura, che potremmo guardare per ore senza stancarci mai, tanta è la grazia dei loro movimenti.      Movimenti aggraziati perché naturali, movimenti fluidi. E ogni gesto sembra far parte di una danza antica e cosmica, la danza della vita. In questa danza tutto è naturale perché nulla è bloccato, tutto scorre semplicemente per come è, naturale, fluido, vitale...



I bambini, i cuccioli, le rondini, ma anche i danzatori, i musicisti, gli innamorati...In loro nulla sembra bloccare l'impulso interiore; se ne lasciano permeare, formare e muovere. Il corpo è sciolto, espressivo, comunicativo.*



A ben pensare dovrebbe essere questo lo stato naturale dell'essere umano, uno stato di comunione con il suo sentire e con lo scorrere del mondo circostante, in comunione con l'Io che naturalmente si proietta a percepire e ricevere l'infinità del Cosmo.

A ben pensare.

Ma pochi attimi di riflessione ci mostrano uno scenario completamente diverso, in cui assistiamo alle tante difficoltà di relazione con gli altri, allo stress che irrigidisce i comportamenti e i movimenti, all'esaurimento delle riserve vitali, che ci fanno ritirare in spazi sempre più angusti al fine di consumare il meno possibile.



I due bozzetti che abbiamo disegnato parlano chiaro, e parlano di come la vita che conduciamo, e lo stress in cui viviamo costantemente immersi, possono finire per privarci della naturalezza e della vitalità di cui ciascuno di noi dovrebbe poter godere.

Eppure questo istinto alla bellezza e alla pienezza non è mai sopito, resta in ognuno come una sete, che ci spinge a ricercare una liberazione da queste rigidità, liberazione che può avvenire attraverso la creatività gestuale, attraverso il movimento energetico ed espressivo...attraverso il gusto di danzare nuovamente la vita...



E qui si inserisce l'Olodanza, forma globale (olos significa tutto, l'intero) di danza-terapia e di evoluzione personale attraverso il movimento e la consapevolezza, che «ha come obiettivo primario rendere fluida l'energia psico-corporea. Come lo raggiunge? Con il movimento olistico. Perché il movimento sia pieno di naturalezza deve comprendere i diversi livelli dell'essere: fisico, emozionale, mentale e spirituale».**



Comprendere i diversi livelli dell'essere.



Nella quotidianità delle nostre vite capita fin troppo spesso che qualcosa rimanga indietro, venga trascurato. Le motivazioni che adduciamo sono tante, e chiaramente tutte convincenti: il poco tempo, i troppi impegni, la vita frenetica. Eppure, se per un minimo prestiamo ascolto alla nostra voce interiore, possiamo sentire che a volte qualcosa manca, qualcosa che preme perché le si dia espressione. E a premere è quel qualcosa che non dimentica mai, neppure nel rumore del quotidiano, che dentro di noi c'è una scintilla divina che canta e danza in comunione con il Cosmo. E che ha bisogno di cantare e danzare la gioia della vita, per tornare a fluire, per tornare a brillare potente come nel giorno della nostra nascita.



Questo accade, in Olodanza.



Accade che, attraverso gli esercizi proposti durante le sessioni, i diversi piani dell'essere vengono vissuti e reintegrati, in una danza globale, in cui stessa importanza si dà all'espressione e all'ascolto. I nostri contenuti interiori, grazie al sostegno e allo stimolo della musica, vengono espressi e liberati, aprendo dentro di noi un cammino attraverso tutti i blocchi che ci impediscono di esprimerci pienamente nella vita.



Quando esprimo un clima interiore attraverso movimenti gestuali e/o vocali, con il sostegno e lo stimolo della musica, sto danzando quel contenuto (spirituale, romantico, sereno, scherzoso, esaltante...), sto lanciando qualcosa dal l'infinità dell'Io all'infinità del Cosmo. Sto aprendo o percorrendo un cammino attraverso i possibili blocchi dell'espressività derivanti dalle esperienze frustranti del passato; sto operando per la mia liberazione.***



Ma c'è un miracolo, una specificità in questa disciplina.

In Olodanza non si fa solo esperienza dell'unita e dell'integrazione delle diverse parti che formano la nostra identità, non si sperimenta solamente la fusione con il fluire della natura in genere. A partire dall'unità del nostro essere, e dalla fusione con il mondo nel quale siamo immersi, l'Olodanza ci trasporta in una dimensione miracolosa, che costituisce a mio avviso la sua vera specificità.



Il miracolo dell'esperienza dell'Olodanza è la risonanza che crea con ognuna delle persone che compongono il gruppo, gruppo-cassa di risonanza, in cui ci si immerge insieme finché non è il gruppo stesso a diventare un tutto, nel quale fare esperienza di una armonia onnicomprensiva.



Armonia che resta come traccia indelebile a ricordare di aver potuto toccare (e di esserci lasciati toccare) nelle profondità dell'anima, senza paura e senza timore, da esseri umani con un nome e un volto, in carne e ossa, in un'esperienza tanto mistica quanto reale, che crea dentro di noi un bacino di esperienze di gioia al quale potremo attingere sempre e per sempre, quando ne avremo bisogno, quando ne sentiremo la necessità.

Una memoria della gioia, una memoria di fusione.

Perché l'esperienza di condivisione fatta nel gruppo, con gli altri che vivono con noi emozioni, sensazioni, paure, cambia radicalmente il nostro approccio alla vita: le mani che ci hanno sorretto, che hanno asciugato le nostre lacrime, che hanno battuto il ritmo del nostro canto alla vita, sono mani reali, e staranno a ricordare per sempre, con la traccia che hanno lasciato su di noi, l'insondabile infinita bellezza che dentro di noi possiamo trovare, e che riflettiamo negli altri quando siamo disposti a donare e ad accettare il Dono che l'Altro è.



Fusione singolare e collettiva.

In Olodanza, piacere di gioire della danza della vita.



C'è un rapporto vincolante tra espressione e contemplazione/rispecchiamento. La contemplazione e il rispecchiamento saranno meravigliosi se l'espressione sarà stata totale. Percepiremo con intensità aspetti della danza cosmica. Anche una foglia che cade è uno di questi.****











* R. Sartori, Olodanza. L'energia liberata, Edizioni Istituto di Scienze Umane, Roma, 2001, p. 13.

** Ivi, p. 17.

*** Ivi, p. 21.

**** Ibidem.



Articolo di Maria Carla Trapani, pubblicato sul trimestrale Jasmine, ottobre 2013.



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QI GONG   氣功
ANTICA PRATICA DI SALUTE E DI LONGEVITÀ
 “…gli antichi saggi curavano l’arte della respirazione. Allungavano gli arti e i lombi e muovevano i muscoli dell’addome. Così fermavano l’avanzare del tempo“.  - Hua Tuo, medico taoista (III sec d.C.)

Il Qigong, o Maestria dell' energia vitale, è una pratica cinese tramandata da millenni e trae le sue origini, come la Medicina Tradizionale di cui fa parte, dalla Scienza della Natura di matrice taoista.
La ricerca della 'Lunga Vita' ebbe grande impulso in ambito taoista durante l'epoca Han (II sec. a.C.- II sec d.C.). Il grande merito di questa filosofia è stato quello di porre l'accento sulla vita e sulla natura: l'uomo era guidato verso la comprensione dei misteri naturali e teso a scoprire la propria interiorità, per raggiungere la completezza e l'unione con l'essenza dell'universo.

Secondo il Taoismo, il Tao - flusso vitale all'origine di tutto - diventa manifesto e acquisisce forma e ordine attraverso l'alternarsi armonioso delle polarità energetiche Yin-Yang. Questi inseparabili principi sono intrinseci al vivere e si esprimono in tutti i livelli del cosmo: terra, uomo e cielo, rivelandosi attraverso cinque manifestazioni dell'energia, i Cinque Elementi.

Prendendo spunto dalla natura e dagli animali, gli antichi monaci taoisti impararono ad utilizzare erbe e svilupparono pratiche mediche che nel corso del tempo dettero vita a quella che attualmente è definita Medicina Tradizionale Cinese (MTC).
In particolare misero a punto tecniche complesse per la purificazione della mente e del corpo, e idearono un sistema di esercizi per preservare salute, longevità e benessere, conosciuto oggi come Qigong, con l’ideale intento di raggiungere ciò che definivano “immortalità”.
Longevità, per il pensiero cinese antico, non era solo un vivere a lungo, ma anche un vivere bene: custodire il patrimonio energetico che si riceve alla nascita, mantenendo in armonia le componenti della propria persona.
Il Qigong e’ una disciplina olistica che coinvolge globalmente l’individuo. La sua pratica si avvale di posizioni statiche e movimenti dinamici, ma anche di tecniche di respirazione, visualizzazione ed automassaggio.
Il termine Qigong è formato da due ideogrammi: Qi (氣) energia vitale, e Gong (功), lavoro. Letteralmente indica il lavoro sull’energia vitale e viene utilizzato per descrivere tutte le pratiche che hanno come fondamento lo sviluppo e l'armonizzazione del Qi, l'energia  che permea ogni cosa e comprende tutto ciò che va dall'aria che respiriamo all'energia che anima il nostro corpo.
Secondo la MTC l’organismo umano e’ un microcosmo, che vive in costante scambio con l’energia ambientale. E' articolato in Meridiani che lo percorrono dalla testa ai piedi come fiumi sotterranei e, attraversando organi e visceri, lo mantengono in efficienza apportando nutrimento energetico.
Il Qigong, per mezzo di movimenti, respirazione e intenzione, agevola il  libero fluire dell'energia nei Meridiani e lo scambio con le energie esterne, rimuovendo eventuali blocchi  fonti di malattie e ripristinando l'armonia e l'equilibrio Yin-Yang.
Le diverse tecniche sono generalmente riconducibili a due categorie di Qigong: dinamico e statico.
- Il Qigong dinamico  è costituito da movimenti ben visibili. E' yang (attivo) ma nasconde in sé lo yin (passivo): esternamente c’è movimento ma, dentro, la mente è tranquilla e silenziosa, ed acquista una consapevolezza superiore.
- Nel Qigong statico il corpo è fermo e il Qi è controllato dalla concentrazione della mente, dalla visualizzazione e da precise tecniche di respirazione. Questa forma è yin ma nasconde in sé lo yang: la mente è costantemente attiva  e segue da vicino il flusso del Qi.
Il Qigong si pratica essenzialmente attraverso tre fasi, le cosiddette Tre Regolazioni:
Tiao Shen. Regolarizzare il Corpo. E' un invito ad "ascoltare" e prendere coscienza di tutte quelle tensioni muscolari che si creano inutilmente, dovute a stress o a una postura scorretta, e rilasciarle, favorendo lo scorrimento del Qi e creando così una barriera per qualsiasi elemento nocivo che possa attaccare il nostro corpo. Tiao Xi. Regolarizzare il Respiro. La condizione principale è che la respirazione avvenga con naturalezza e spontaneità, con lentezza e regolarità, dirigendo la propria attenzione nel basso addome, rilassando il diaframma e gli addominali, in modo che il respiro sia lento, lungo, sottile e profondo. In questo modo si migliora l'ossigenazione delle cellule e si prolunga la loro vita.
Tiao Xin. Regolarizzare  Mente e Cuore. La mente è indotta ad abbandonare i pensieri e a non identificarsi con essi; il cuore ne risulta colmato di pace e di intenzione. Tutte le preoccupazioni e le ansie vengono allontanate, per una attività mentale tranquilla, positiva e rigenerante.


BENEFICI
“........Attendere che la malattia si sia manifestata per porvi rimedio.... è come attendere di avere sete per scavare un pozzo......... - Suwen "Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo"
Nel Sichuan in Cina, sin dal 1955, un grande Istituto di Cura aveva introdotto il Qigong fra le terapie. Nel giro di pochi anni, i centri che ne seguirono l'esempio si moltiplicarono rapidamente.
Dalla metà degli anni '60 però,  la MTC perdeva gradualmente il favore ufficiale, e solo dopo la parentesi oscura della Grande Rivoluzione Culturale gli esperimenti furono ripresi su grande scala, ottenendo nel 1979 il beneplacito del Comitato Centrale del P.C.C.   
Nel 1981 venne fondata l'Associazione per la Ricerca Scientifica sul Qigong. Furono effettuati studi comparativi tra praticanti di Qigong e non praticanti e si constatò che i primi presentavano parametri di salute migliori.
Furono riscontrati effetti positivi sui sistemi respiratorio, digerente, urinario, endocrino e immunitario, e furono evidenziate, per mezzo dell’elettroencefalogramma, funzioni cerebrali migliori nei praticanti di Qigong. Migliore era anche lo stato dei denti, della pelle, dei capelli, della memoria, delle facoltà mentali e della capacità lavorativa. 
Il Qigong medico ha iniziato a solleticare anche la curiosità dei ricercatori  e dei medici occidentali quando si è scoperto che il sistema nervoso  condiziona tutti gli altri apparati dell'organismo umano e che stati emozionali o psichici influenzano fortemente le risposte immunitarie e lo stato di salute individuale  (Psiconeuroendocrinoimmunologia - PNEI).
Attualmente il Professor Kevin Chen del "Qigong Institute" nella Scuola di Medicina dell' Università del Maryland a Baltimora, ha condotto importanti  studi clinici per valutare l'efficacia del Qi Gong nel trattamento delle dipendenze da cocaina ed eroina, così come dell'osteoartrite, della fibromialgia, del cancro e del dolore cronico. In tutti gli esperimenti, condotti in parallelo su gruppi di praticanti di Qigong e gruppi di controllo, si è rilevato un netto miglioramento delle varie patologie nei praticanti.
Nella gran maggioranza dei casi, gli esercizi di Qigong sono alla portata di tutti, compresi anziani e malati, che migliorano rapidamente il loro stato di salute.
I diversi movimenti effettuano un massaggio degli organi interni,  regolandone la funzionalità, e l'uso della mente permette di trovare quello stato di tranquillità che migliora le funzioni cerebrali e placa l'emotività.
Con la pratica costante si ottengono effetti benefici:
- sulla respirazione: si tonificano i polmoni e il ritmo respiratorio si riduce con un salutare risparmio di energia;
- sulla circolazione, sul cuore e sul sistema immunitario: nel sangue aumentano i linfociti e gli anticorpi che difendono l’organismo; il cuore si “riposa” perché il battito cardiaco rallenta e la pressione arteriosa si regolarizza;
- sull'apparato osseo: si previene l' osteoporosi migliorando lo stato della densità ossea;
- sul sistema digestivo: aumenta la salivazione e accelera la peristalsi con benefici per la digestione;
- sulle secrezioni ormonali: vengono stimolati la termoregolazione, gli ormoni della crescita e quelli che regolano lo sviluppo sessuale;
- sul sistema nervoso: chi pratica regolarmente riduce  lo stress e acquista vitalità, ottimismo e fiducia in se stesso;
- sul comportamento: carattere e volontà risultano fortificati.
In definitiva, è ormai scientificamente dimostrato che il Qigong permette di contrastare il processo d’invecchiamento. Spesso allungando la vita, sempre e comunque migliorandone la qualità.

(Maria Vaglio - Jasmine n.9, ottobre/dicembre 2013, Anno XVII, Rivista trimestrale ed. ISU - pg.42/43)